città creative

La Città Creativa

Negli ultimi venti anni l’espressione città creativa è diventata una locuzione omnicomprensiva in uso ad architetti, urbanisti, studiosi di scienze sociali, economisti. La sua formulazione individua azioni leggere, soluzioni veloci, strumenti alternativi; comprende aspetti innovativi ed eterodossi, è espressione di originalità e dinamismo, è una promessa di futuro e in quanto tale uno stimolo all’azione. Nello stesso tempo quella della città creativa sembra essere una delle più diffuse retoriche contemporanee, capace di comprendere aspetti come sostenibilità, progresso, sviluppo, democrazia; ormai diventate parole talmente diffuse da non avere più contorni definiti. Ma cosa può offrire il concetto di città creativa per affrontare i problemi delle città? Questo l’interrogativo posto dalla call for papers dal titolo “La città creativa”, promossa da Rossana Galdini del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza ed Alessandro Marata del Dipartimento Ambiente del Consiglio Nazionale degli Architetti, a studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari.

La call e il  workshop di presentazione degli esiti sono stati organizzati nell’ambito della Biennale dello Spazio Pubblico, manifestazione promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, dall’Ordine degli Architetti di Roma e dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma TRE, con la collaborazione di UN-Habitat e di ANCI. L’obiettivo della Biennale, rivolta ad amministrazioni locali, università, associazioni culturali, esperti e professionisti di diverse discipline, cittadini e studenti, è stato quello di favorire progetti interdisciplinari, creando sinergie tra i principali attori della scena urbana. Il filo conduttore della manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, si basa sulla consapevolezza della centralità del ruolo dello spazio pubblico inteso sia come ambito democratico del dialogo sia nella dimensione fisica. Gli spazi pubblici, per la molteplicità di forme e di individui che li abitano e li attraversano, sono oggi più che mai visti come luoghi dell’incontro e ambiti capaci di generare, condivisione, pratiche di socializzazione.

Gli esiti della call cui hanno risposto numerosi studiosi, architetti, urbanisti, sociologi, storici dell’arte, economisti, giuristi, sono compresi in questo volume, che attraverso un’ampia selezione dei contributi inviati, testimonia l’interesse verso il tema della creatività e i temi che associano la creatività all’idea dello spazio pubblico e alla città. L’insieme dei paper evidenzia l’esistenza di una molteplicità di sguardi che si incrociano o si differenziano sul tema della città creativa e sul proliferare di nuove pratiche sociali nei luoghi della quotidianità. Le soluzioni proposte riguardano idee progettuali o pratiche già realizzate, azioni concrete o vere utopie; l’ossimoro è qui utilizzato per sottolineare il loro carattere “visionario”; l’obiettivo comune è il tentativo di individuare soluzioni che attraverso la creatività, possano dare una risposta non solo ai bisogni ma anche ai desideri dei cittadini, alle esigenze di un habitat migliore, soprattutto a misura d’uomo. Nonostante sia diffusa l’idea della crisi degli spazi collettivi della città contemporanea, nonostante essi appaiano spesso degradati, abbandonati, proprio negli spazi urbani in frantumi emergono nuove pratiche sociali e attività, diversi usi dello spazio pubblico, che determinano innovative forme di urbanità e un differente modo di leggere la  città. L’auspicio è che questo volume possa contribuire, attraverso l’originalità e l’interesse delle proposte a promuovere una riflessione su questioni di grande attualità come il tema degli spazi pubblici e di una città in cui la creatività sia un insieme di originalità, concretezza ma, con riferimento alla città, anche operatività.

Rossana Galdini, Alessandro Marata


Il progetto della città contemporanea

Le trasformazioni degli ultimi decenni, la crisi economica, la globalizzazione, i fenomeni legati all’immigrazione hanno cambiato non solo l’immagine, ma anche il funzionamento delle città italiane e, più in generale, di quelle europee, seppure con alcune differenze.

Da molti anni il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha fra le sue priorità quella del miglioramento della qualità della vita degli spazi urbani. Lo fa attraverso azioni volte al miglioramento del quadro normativo, alla sensibilizzazione di chi amministra la cosa pubblica e dei cittadini, al monitoraggio dei problemi e all’individuazione delle soluzioni. Lo fa, quindi, attraverso proposte di legge, convegni, concorsi di progettazione, eventi caratterizzati da grande visibilità mediatica, mostre e, come in questo caso, pubblicazioni. La Città Creativa, call for paper internazionale promossa dal Dipartimento Ambiente e Sostenibilità del CNAPPC insieme al Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università di Roma, La Sapienza, in occasione della Biennale Spazio Pubblico 2017, si colloca nell’ambito di una ricerca che il Consiglio Nazionale pensa debba essere interdisciplinare, indispensabile ed ineludibile per elevare la qualità del dibattito architettonico nel nostro Paese. I saggi presenti in questo volume, frutto del lavoro professionale e di ricerca di architetti, sociologi, economisti, giuristi e geografi arricchiranno la complessa discussione sul futuro delle città che il Consiglio Nazionale ogni anno promuove anche attraverso il Premio Ri.U.So., dedicato alla rigenerazione urbana sostenibile, che, nelle cinque edizioni svolte negli ultimi anni, ha visto la partecipazione di oltre seimila progettisti anche da numerosi paesi esteri. Questo volume, che il Consiglio Nazionale architetti PPC mette a disposizione della comunità di tutti coloro che si occupano del progetto della città contemporanea, offre un panorama complesso ed articolato di considerazioni analitiche e progettuali certamente utili alla ricerca teorica e alle prassi che hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle città italiane.

Giuseppe Cappochin – Presidente CNAPPC